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Elezioni CSPI 2015

Elezioni Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) - Risultati Sardegna e Provincia di Nuoro

ELEZIONI DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE - 29 APRILE 2015

ELEZIONI CONSIGLIO SUPERIORE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Perché proprio ora, a cosa serve e perché è necessario andare a votare e votare Gilda degli Insegnanti

 

Si va a votare il giorno 28 aprile 2015 il CSPI, il nuovo organismo che, nelle more del riordino degli organi collegiali previsto anche dal DDL sulla buona scuola, era previsto in sostituzione del vecchio Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione.

La fretta nell’indizione delle elezioni è determinata dalla stupefacente incompetenza del MIUR, in primis del Ministro Giannini, che doveva provvedere all’indizione delle elezioni entro il 31/12 /2014 e che si “è dimenticata” dell’obbligo previsto dalla legge (decreto Madia) e ribadito dai vari ricorsi fatti al TAR del Lazio. Così, dopo l’ultima sentenza del TAR, il MIUR si è trovato obbligato ad indire in fretta e in furia e con allarmante superficialità le procedure elettorali dando di fatto solo pochi giorni alle associazioni e ai sindacati che intendono partecipare alle votazioni per preparare liste e programmi.

Una vera buffonata. Si pensi che per presentare una lista a livello nazionale bastavano solo dieci firme di elettori. Sembrerebbe tutto organizzato per svuotare di significato questa tornata elettorale e farla diventare una burla.

Ma allora perché si dovrebbe andare a votare?

La scuola, dal 2013 è l’unica istituzione pubblica che è stata privata di una sua rappresentanza istituzionale. Approvare leggi e decreti, come sta facendo da due anni a questa parte il Governo, riguardanti gli ordinamenti e l’organizzazione scolastica, senza il parere del massimo organo di rappresentanza dell’Istruzione, è stata ed è una inaccettabile forzatura istituzionale che diventa ora un vero pericolo di fronte al progetto di riforma di Renzi sulla Buona Scuola.

I governi degli ultimi anni non hanno voluto che esistesse un organismo tecnico professionale a livello nazionale che esprimesse pareri sulle riforme proposte. Pareri obbligatori seppur non vincolanti per il legislatore, ma sempre un momento di critica, approfondimento e riflessione da parte di chi rappresenta la scuola vera, soprattutto la componente dei docenti. Anche adesso nel disegno di legge sulla buona scuola all’art.23 si prevede addirittura che tutta la riforma, decreti e regolamenti delegati connessi siano approvati senza il parere del CSPI.

È evidente che il governo, Renzi, Giannini, Faraone e company non tollerano che qualcuno che sa di scuola possa esprimere critiche e controproposte e che questo qualcuno sia votato dagli insegnanti, dal personale ATA e dalle associazioni professionali e sindacali.

Questo governo ha preferito parlare solo con i dirigenti e con le associazioni imprenditoriali proponendo una scuola statale di stampo privatistico e liberista con il mercato e il manager al centro dei poteri.

 

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