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LICEO MUSICALE, RIPARTE LA BATTAGLIA PER DUE CLASSI

la_nuova_sardegna_02_04_2013_mini.jpgLiceo musicale, riparte la battaglia per due classi

Gli iscritti ci sono ma il ministero non vuole superare l’organico dell’anno scorso
La Gilda: la direzione scolastica regionale potrebbe concedere una deroga

di Valeria Gianoglio NUORO - Finora, nonostante i ripetuti tentativi di affossarlo tra i tagli e varie riforme nel nome del risparmio, ha resistito indomito perpetuando anzi, e con successo, una lunghissima tradizione di insegnamento della musica sui banchi di scuola. Ma anche stavolta, il liceo musicale Sebastiano Satta, anziché incrociare le braccia e godere dei frutti del proprio lavoro, deve rimboccarsi le maniche e combattere una nuova battaglia.

La battaglia in questione, stavolta, non è per la sua sopravvivenza, ma è quella che punta a ottenere una seconda classe prima. La seconda prima, in realtà, manca dall’anno scorso, ma il fatto è che quest’anno, le iscrizioni sono state così numerose che i numeri raggiunti consentirebbero di creare una seconda classe prima.
Ci sono gli alunni che servono, ci sono anche tutte le condizioni necessarie per farla. Eppure, ancora una volta, il ministero ci si mette di traverso e dice “no”. Ne ha discusso recentemente a Roma, la vicecoordinatrice nazionale della Gilda, Maria Domenica Di Patre, che è anche coordinatrice provinciale dello stesso sindacato.
«Purtroppo – ha spiegato – il ministero continua ad applicare in modo indiscriminato i vincoli della spending review, che stabilisce che non si possano superare gli organici dell’anno scorso. E questo si ripercuote su tutte le scuole, come il liceo musicale». Eppure, la sindacalista lo ricorda, non tutto è perduto, «perché la direzione scolastica regionale può fare una deroga», e stabilire dunque che la seconda prima, al liceo musicale nuorese, possa finalmente e meritatamente decollare.
Le grandi manovre per averla, in realtà, sono cominciate già da diverse settimane.
Sono fatte di incontri, telefonate, lettere e documenti, partiti dalla stessa scuola ma non solo.
L‘obiettivo comune è quello di ampliare ancora di più l’offerta di una istituzione scolastica che funziona e che sta dando anche grande soddisfazioni a chi la frequenta e a chi la dirige.
La parola fine, tuttavia, la potrà mettere solo la direzione scolastica regionale.

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