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Vertice sul tempo pieno a scuola. Battaglia per ottenere più classi

la nuova del 15 aprile 2023 - Vertice sul tempo pieno, battaglia per le classi

Vertice sul tempo pieno a scuola «Battaglia per ottenere più classi»

di Valeria Gianoglio - Nuoro. Quindici alunni tagliati fuori dal tempo pieno nella scuola elementare, in particolare nei plessi del Podda e di Furreddu, famiglie in subbuglio di fronte alla possibilità negata, e Nuoro fanalino di coda nell'isola per una percentuale di classi a tempo prolungato che si aggira appena intorno al 25 per cento.

Per la Gilda regionale e provinciale, insomma, ce n'è più che abbastanza per lanciare la mobilitazione in vista del prossimo anno scolastico. «Nuoro non è un paese per il tempo pieno - sottolineano il cooordinatore regionale del sindacato, Gianfranco Meloni, e la coordinatrice provinciale, Maria Domenica Di Patre - il capoluogo barbaricino è infatti la cenerentola in Sardegna, con una percentuale del 25 per cento. Mentre in Lombardia, per fare un esempio, è l'85 per cento delle classi che funziona col tempo pieno».

I due rappresentanti sindacali lo denunciano con forza: in questi giorni, dicono, e alla vigilia della pubblicazione dell'organico degli insegnanti per il prossimo anno scolastico, sta scoppiando in città il caso del tempo pieno. La possibilità, spiega la Gilda, è richiesta da molte famiglie per i bambini che inizieranno a frequentare la scuola primaria ma non sarà concessa in misura sufficiente a soddisfare tutte le richieste.

Gli alunni tagliati fuori da questa offerta formativa, secondo gli ultimi dati, sarebbero circa 15. Per loro, se le cose non dovessero cambiare, l'unica possibilità rimasta sarebbe quella di essere dirottati a frequentareuna classe con il tempo normale. Ma i loro genitori, ovviamente, non ci stanno e molti di loro si sono già mobilitati, scrivendo all'ufficio scolastico, ma finora non hanno ottenuto risposte ufficiali, né tantomeno confortanti. «Siamo dalla parte di questi genitori - spiegano Maria Domenica Di Patre e Gianfranco Meloni - Anche il sindacato Gilda - esprimiamo la propria solidarietà e il nostro appoggio alle famiglie nuoresi. È semplicemente incomprensibile il silenzio assordante dell'amministrazione scolastica e inaccettabile la sua incoerenza. A parole, annuncia interventi a sostegno del tempo pieno, riconosciuto da molti studi come un efficace antidoto alla dispersione scolastica. Nei fatti, soprattutto nelle nostre zone interne più svantaggiate, non solo non ne promuove lo sviluppo e la diffusione ma, addirittura, scoraggia la domanda già esistente». «Il tempo pieno, purtroppo, è un concetto relativo - aggiungono i due sindacalisti della Gilda - c'è chi può averlo in percentuale maggioritaria e chi non può neppure aspirare ad avere una classe in più, pur avendone tutti i requisiti».

Secondo i dati forniti dal sindacato, Nuoro è uno dei capoluoghi d'Italia con le più basse percentuali di tempo pieno. Il poco che c'è, tra l'altro, era stato ottenuto quindici anni fa e solo grazie a una tenace battaglia condotta dalle famiglie e sostenuta con convinzione anche dalla Gilda.

«L'amministrazione, oggi, vorrebbe continuare assurdamente a confinare l'offerta formativa di tempo pieno a un massimo di una classe prima per ciascuno dei quattro istituti cittadini, indipendentemente dalle richieste - spiegano i due rappresentanti della Gilda - In questo modo alle scuole cittadine viene sostanzialmente impedito di promuovere questa modalità di scuola e, soprattutto, alle famiglie viene negato un fondamentale diritto». Di Patre e Meloni nei prossimi giorni chiederanno un immediato confronto con l'ufficio scolastico provinciale.

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