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Scuola, il punto più basso mai toccato in Sardegna

Sono tre i punti essenziali emersi dall’incontro sull’organico di fatto svoltosi il 29 luglio tra organizzazioni sindacali e USR e dai successivi incontri svoltisi a livello provinciale e nessuno rappresenta una buona notizia per la scuola sarda, a dispetto della demagogica riforma governativa denominata “buona scuola”:

  1. Nonostante l’insistente propaganda sul potenziamento, spacciato come un’iniezione di forze giovani e motivate nel sistema scolastico, l’avvio dell’anno scolastico 2016/17 sarà il più difficoltoso di sempre per carenza di risorse organiche.
  2. La presuntuosa operazione di mobilità nazionale voluta dalla Legge 107/2015 si è concretizzata con il fallimento dell’algoritmo informatico e con la generazione di migliaia di errori.
  3. Il concorso si è rivelato un’operazione demagogica, in cui le elevate percentuali di bocciature (talvolta pari al 100% dei concorrenti) nascondono dietro il presunto demerito dei docenti un clamoroso errore di calcolo nel contingente

 

Per quanto riguarda l’avvio dell’anno scolastico, ci sono due ragioni per attendersi, se possibile, una situazione ancor più caotica dello scorso anno:

Nei numeri, la dotazione programmata per l’organico di fatto 2016/17, è pari a quella dello scorso anno, vale a dire circa 20.500 cattedre (http://www.gildanuoro.it/?q=node/838)

Il nuovo organico dell’autonomia, infatti, costituito dalla somma dell’organico di diritto e di potenziamento, è pari a 19.504 (17.989 + 1515), cui il MIUR aggiunge, per l’adeguamento alle situazioni di fatto, 1035 posti (il mero calcolo degli spezzoni orari residui in organico di diritto).

I gravi problemi si annidano nell’assegnazione dei posti di potenziamento, calcolata non sulla base delle reali richieste provenienti dalle scuole, ma sull’ordine ministeriale di appianare l’esubero laddove presente.

In virtù di questa logica, adottata per salvare la faccia agli ultras della Legge 107, troviamo, per esempio, un Liceo classico che avendo chiesto il potenziamento del latino e del greco si ritrova con un docente di topografia, un Istituto Comprensivo che, avendo chiesto il potenziamento nelle materie letterarie e scientifiche, si ritrova un docente di francese e così via per centinaia di casi a livello regionale.

Con questa dotazione organica è, pertanto, improbabile la pretesa di risolvere le emergenze dell’avvio dell’anno scolastico (ad esempio sdoppiamento delle classi, riconoscimento dei corsi serali). Tra i territori più danneggiati da questa situazione, tanto per cambiare, Nuoro e le zone interne, ove l’erogazione di un servizio scolastico dignitoso è quasi sempre affidata alle risorse dell’organico di fatto che quest’anno, in pratica, risultano inesistenti.

Alle proteste presentate dalla Gilda contro l’adozione di questa logica, l’amministrazione ha replicato che l’organico è materia organizzativa, pertanto non soggetta a contrattazione, confermando quell’impostazione unilaterale irrispettosa dei rapporti con le parti sociali che ha caratterizzato fin dall’esordio la politica scolastica di questo governo.

 

Riguardo alle procedure di mobilità in corso, la Gilda, con le altre organizzazioni sindacali, ha segnalato i numerosi casi di errori e i relativi reclami che hanno sepolto gli uffici scolastici provinciali. A livello nazionale, secondo dati forniti dallo stesso MIUR, il 30% dei docenti coinvolti dalla mobilità è stato trasferito ad altre regioni. Per la Sardegna l’impatto negativo dovrebbe essere meno evidente, anche se la Gilda si riserva di analizzare i dati definitivi dopo le procedure di conciliazione che lo stesso MIUR ha previsto per scongiurare una débâcle completa in tribunale.

 

Tutto questo meccanismo vizioso ingenerato dal piano di stabilizzazione della Legge 107 si riverbera, secondo la Gilda, anche sulle procedure concorsuali, in cui l’altissimo tasso di insuccesso (spesso pari al 100%) lascia, sulla carta, sguarniti quasi tutti i posti messi a concorso.

Resta il forte dubbio che i calcoli sui posti liberi siano stati effettuati senza fare i conti con i reali effetti della Legge 107 e che i precari storici (abilitati PAS, TFA e SFP su tutti), siano rimasti per l’ennesima volta schiacciati da una politica miope e ingiusta.

 

Nella riunione è stato anche sottoscritto il Contratto Integrativo Regionale su utilizzazioni e assegnazioni regionali, nel quale continua ad essere prevista la deroga al vincolo dei due comuni (posso essere tre, su richiesta del docente), viene regolato lo scambio di cattedra non più solo tra coniugi ma, in generale, tra docenti e si accorda la possibilità di utilizzazione interprovinciale ai docenti titolari su Comuni coinvolti dalla riforma dell’assetto territoriale voluto dalla LR 2/2016.

 

 

La delegazione Gilda Sardegna

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