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Corsi serali, si abbatte la scure dei tagli

La Nuova Sardegna del 12 giugno 2016Gli insegnanti scrivono all’Ufficio scolastico provinciale:
«Non è giusto che sparisca la prima classe, abbiamo i numeri»
Corsi serali, si abbatte la scure dei tagli
di Valeria Gianoglio - NUORO La circolare ministeriale numero 36 del 10 aprile di due anni fa, che riformava da capo a piedi l’organizzazione dei corsi serali, recitava piuttosto chiaro: “La riduzione d’orario non comporterà riduzione alla dotazione organica”, e precisava che “il primo e il secondo periodo didattico (ovvero il nuovo nome che la riforma assegna alle vecchie classi, ndr) possono essere attivati con 25 studenti, mentre per il terzo periodo devono essere almeno 10”.
All’istituto tecnico Chironi, di via Toscana, lette queste premesse sino a qualche settimana fa erano anche piuttosto tranquilli: gli iscritti al nuovo ciclo del corso serale per il prossimo anno scolastico, del resto, sono da tempo già 38.
Sono ben tredici in più rispetto al numero minimo richiesto dalla riforma per evitare il taglio del corso.
Ma nonostante le premesse e i dati apparentemente confortanti, la doccia fredda alla fine è arrivata comunque.
Nei giorni scorsi, infatti, l’ufficio scolastico provinciale, ovvero il vecchio Provveditorato agli studi, ha comunicato al Chironi che la prima classe del corso serale, dal prossimo mese di settembre sarebbe stata eliminata.
Tagliata senza pietà e senza troppe storie. Poco importa che abbia un numero più che sufficiente di iscritti, poco importa che abbia tantissimi anni di onorata storia. Poco importa anche che nel corso della sua lunga esistenza e di tante lezioni abbia aiutato una vera marea di adulti del Nuorese a conquistare il diploma da studenti lavoratori.
A dispetto di tutto questo e dei numeri introdotti dalla stessa riforma, come denunciano gli studenti, il personale amministrativo e i docenti del corso serale del istituto tecnico Chironi, «i funzionari dell’ufficio scolastico provinciale preposti alla determinazione dell’organico, non tengono conto di quanto modificato dalla riforma dei corsi serali e si ostinano a determinare gli organici di questi corsi applicando il vecchio sistema delle classi con ulteriori tagli agli organici. Tra l’altro continuando a ignorare anche quanto stabilito dalle direttive dell’Unione europea a proposito del “Long life learning” (educazione permanente)».
«Tutto ciò – continuano i docenti e il personale del corso serale dell’istituto tecnico commerciale Giampietro Chironi – appare privo di logica e di buon senso: così come stabiliscono le nuove norme di istruzione degli adulti bisogna attivare il primo e il secondo periodo se i numeri lo consentono (25 per il primo periodo e il secondo periodo, e almeno 10 iscritti per il terzo periodo).
Di fronte a ben 38 iscritti al primo periodo (con la certezza che numerosi altri arriveranno poiché le iscrizioni si chiudono il 15 ottobre) l’ufficio scolastico provinciale ha comunicato all'Istituto il taglio della classe prima, non tenendo assolutamente conto delle nuove disposizioni e della risposta culturale e sociale che il nostro corso, uno dei pochi in Sardegna, ha garantito per decenni a questo mortificato territorio (attualmente frequentano circa 150 studenti)».
Per questo motivo, estremamente preoccupati, gli stessi insegnanti e studenti, chiedono adesso «agli uffici competenti di concedere con la massima tempestività quanto previsto dalla norma e prestare la dovuta attenzione a questa particolare realtà culturale e e sociale e di tener nel debito conto quanto le nuove disposizioni ministeriali hanno stabilito in merito all'educazione per gli adulti, e rivendicano che il servizio offerto al territorio non venga limitato, ma salvaguardato e possibilmente potenziato».
 
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L’amaro sfogo del coordinatore: «Altro che riforma e nuovi metodi: stanno distruggendo tutto»
Il docente: «Vogliono che tornino ai campi»
NUORO «Insegno ormai da tanti anni in un corso serale per ragionieri, nel cuore della Barbagia. È un lavoro speciale: una specie di avamposto della cultura nel bel mezzo dello sconforto per la disoccupazione da record, micro e macro criminalità, ma anche tanta generosità e desiderio di uscire dal ghetto».
Docente appassionato, una lunga esperienza da insegnante e coordinatore al corso serale dell’Itc Chironi, Domenico Pirisi, quando racconta lo fa davvero con il cuore in mano.
In una pagina densa di storia e riferimenti alle norme di legge, ma anche ricordi ed emozioni, l’insegnante nuorese svela i paradossi e le contraddizioni che stanno alla base dei tagli al corso serale, e ne evidenzia, sconfortato, le possibili e devastanti conseguenze.
Perché, dopo aver scartabellato carte, documenti e annunci roboanti su riforme dei corsi serali con annessi nuovi metodi di insegnamento “più moderni e funzionali alle esigenze degli adulti”, ecco, dopo aver letto tutto questo, Domenico Pirisi proprio non riesce a capire per quale assurda ragione il corso serale dove lui insegna da anni, da settembre subìra il taglio della prima classe.
Nonostante sin da ora abbia già superato il numero di alunni richiesto dalla legge per far partire il corso. Altro, dunque, che riforma dei corsi serali.
«L’ufficio scolastico provinciale – spiega Domenico Pirisi – non solo ha tagliato le cattedre esattamente del 30 per cento, ma quest’anno, dopo la nostra comunicazione di 38 iscritti per il primo periodo didattico (secondo norma ne bastavano 25) ci scrive che non concede la classe prima.
Come, non concede la classe prima? Le classi, secondo la riforma, non esistono più: esistono i periodi didattici. Ok, non si intende la classe prima, volevano dire il primo e il secondo quadrimestre».
«Ancora una volta ho capito male io – aggiunge, con amara ironia, Pirisi – E dei 38 iscritti che ne facciamo? È chiaro: ritornino nelle campagne».
Eppure, a leggerla in modo più superficiale, la riforma dei corsi serali non sembrava così tragica. Sembrava, spiega il docente, «Una nuova scuola articolata su gruppi di livello, non più su classi, dove ogni studente merita particolare attenzione. Chi fortemente vuole ed è capace, può ridurre i tempi seguendo corsi “progrediti”, chi invece ha bisogno di sostegno, seguirà il corso tradizionale su cinque anni».
Sembrava, per l’appunto, ma a quanto pare queste norme di principio non sono state applicate nel caso di Nuoro. che al 31 maggio aveva già ben 38 studenti iscritti per il prossimo corso del serale, quando il numero richiesto dalla norma era di 25.
Un invito a tornare nelle campagne, conclude sconsolato, il docente e coordinatore del corso serale. (v.g.)
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