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Quattro firme per la scuola pubblica!

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A Nuoro saranno allestiti i banchetti per la raccolta in Piazza Italia tutti i sabato mattina, dalle ore 09.00 alle 13.00 e in piazza mameli tutte le domeniche mattina dalle 9.30 alle 13.00 (da sabato 16 aprile 2016 a domenica 26 giugno 2016) e nel marciapiede chiuso antistante l'ingresso del Comune di Nuoro tutti i lunedì mattina, dalle 09.00 alle 13.00 (da lunedì 18 aprile 2016 a lunedì 20 giugno 2016).

 

Il referendum ha l’obiettivo di   abrogare il peggio della legge 107/15 conosciuta come “buona scuola”… che però è buona solo per la propaganda.

Continua  la lunga e faticosa battaglia che ha  portato nelle piazze Insegnanti, studenti, genitori, lavoratori della scuola, associazioni e tanti intellettuali.

 Abbiamo  protestato, dialogato, presentato proposte per cambiare questa legge sbagliata, che rischia di riportare indietro la scuola italiana, quando invece è chiaro a tutti che l’istruzione pubblica è la più grande risorsa per il futuro del Paese. Non è servito a niente. Allora abbiamo deciso di fare la cosa più semplicemente democratica: appellarci alla partecipazione popolare.

I quesiti per abrogare le norme anticostituzionali sono quattro:

  1. ABROGAZIONE DEI FINANZIAMENTI PRIVATI ALLE SINGOLE SCUOLE, INCREMENTO PER LE STATALI

Se vince il SI ogni donazione da parte dei cittadini confluisce solo all’interno del sistema d’istruzione nazionale statale, redistribuendo le risorse tra zone ricche e povere e scuole che ne hanno più o meno bisogno. Si eviterà così la creazione di scuole di élites e di scuole-ghetto e il prevedibile sbilanciamento a favore delle scuole private, in modo da garantire il diritto allo studio a tutti.

  1. ABROGAZIONE DELLA CHIAMATA DISCREZIONALE DEI DOCENTI

Se vince il SI il dirigente scolastico non potrà più, a sua discrezione, scegliere e confermare o mandar via dopo tre anni i docenti. L’assegnazione dei docenti alle scuole avverrà con criteri oggettivi e senza il ricatto della scadenza, eliminando il rischio di gestione clientelare (in Italia…..poi) delle assegnazioni, e di limitazione della libertà d’insegnamento: il preside non potrà condizionare l’autonomia professionale dei docenti

  1. ABROGAZIONE DELL’OBBLIGO DI MINIMO 200-400 ORE DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

Se vince il SI viene abrogato il limite minimo fissato per legge di 400-200 ore in azienda (istituti tecnici e professionali e licei) di alternanza scuola-lavoro. Potranno così decidere le singole scuole quando, dove e come pianificare esperienze professionali coerenti con gli obiettivi del proprio Piano di Offerta Formativa, evitando di perdere ore di lezione anche in assenza di esperienze di lavoro formative, solo per ottemperare a una formalità.

  1. ABROGAZIONE DEL POTERE DEL PRESIDE DI SCEGLIERE ARBITRARIAMENTE I DOCENTI DA PREMIARE

se vince il SI viene abrogato il potere del dirigente scolastico di scegliere i docenti a cui dispensare discrezionalmente il premio salariale per presunto “merito” (con tutti i rischi clientelari che non facciamo fatica a immaginare). Il comitato di valutazione torna composto dai docenti e dal dirigente, non deve più identificare nessun “criterio per la valorizzazione” e si limita a esprimere parere sul periodo di prova dei neo-assunti. Il fondo annuale da 200 milioni si conferma salario accessorio per valorizzare tutti i docenti, precari inclusi, ed è inserito nella contrattazione integrativa nazionale e di scuola.

 

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