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Corsi serali, il ministero dà il via libera

La Nuova Sardegna 21 settembre 2015Maria Domenica Di Patre (Gilda): «Sia Roma, sia il direttore regionale, ci hanno rassicurato che non chiuderanno»
 
Corsi serali, il ministero dà il via libera
E se una situazione, ovvero quella dei corsi serali dell’Amaldi di Macomer, si sblocca grazie alla mobilitazione del sindacato e del territorio, tante altre, invece, restano ancora nella lista dei problemi da risolvere, con la speranza che anche questi possano vedere una svolta positiva.
«Restano adesso altri casi da sbrogliare – aggiunge, infatti, la vice-coordinatrice nazionale della Gilda, Maria Domenica Di Patre – come il caso di Sindia che registra classi numerose, oppure ci sono i casi come quello di Fonni dove ci sono classi che non rispondono ai parametri di sicurezza previsti dalla legge.
E ancora c’è il caso di Ulassai dove i genitori degli studenti hanno chiesto all’unanimità il tempo pieno per i loro figli, come del resto c’era negli anni precedenti, ma quest’anno, invece, non è stato concesso. Il direttore regionale, Francesco Feliziani mi ha comunque detto che stanno ancora analizzando caso per caso, per cercare di risolvere tutto nel migliore dei modi». (v.g.)
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di Valeria Gianoglio
NUORO - Prima le rassicurazioni da parte del ministero, dove la vicenda è approdata nei giorni scorsi, poi, nelle ultime ore anche quelle del direttore dell’ufficio scolastico regionale, Francesco Feliziani: i corsi serali dell’Amaldi di Macomer non chiuderanno ma continueranno ad accogliere i loro studenti.
«Sia uno dei più alti vertici del ministero, il consigliere del ministro Luciano Chiappetta, con il quale ho parlato nei giorni scorsi a Roma, sia Feliziani, ci hanno rassicurato: i corsi di Macomer restano»: se pure è abituata a non fermarsi alle parole, stavolta, la numero due nazionale della Gilda, la nuorese Maria Domenica Di Patre, ha più di un motivo per essere soddisfatta dell’esito dell’ultima battaglia per difendere la scuola in generale, e quella del Nuorese in particolare. Le rassicurazioni appena ricevute sia da Roma, sia da Cagliari, sul futuro dei corsi serali di Macomer che fino a qualche giorno fa sembravano invece destinati alla inesorabile chiusura, prefigurano finalmente un colpo di scena piacevole, frutto anche di una grande mobilitazione nel territorio da parte di insegnanti, genitori, studenti e amministratori.
Maria Domenica Di Patre, a Roma, ha portato anche le loro istanze, al tavolo dei funzionari ministeriali, e ha detto loro che no, un ulteriore scippo, un ulteriore taglio, la scuola nuorese proprio non lo avrebbe potuto sopportare, né tantomeno permettere.
Ché ce n’era già abbastanza, del resto, tra famigerata legge sulla “buona scuola”, e i suoi strascichi.
E se pure gli ultimi giorni avevano portato qualche buona novità, come il recupero nell’organico degli insegnanti sardi di 50 posti in più, per il resto, il panorama generale della scuola sarda si presenta ancora come un complicato mix di precariato, rabbia, disperazione, e professori con la valigia.
Sarà anche per questo motivo, che le rassicurazioni giunte da Roma e da Cagliari, sulla questione dei corsi serali di Macomer, rappresentano una sorta di delizia in mezzo a tante amarezze.
Se, come sembra, alle parole seguiranno i fatti, dunque, oltreché per il sindacato, per i docenti e gli amministratori del territorio, e per chi, come la vicecoordinatrice nazionale della Gilda, Maria Di Patre, ha portato il caso fino al ministero, sarà una vittoria che riempie di soddisfazione.
A rischiare di scomparire, infatti, erano alcune classi dei corsi serali dell’istituto professionale Amaldi, che accoglievano 46 studenti.
Quelle, tra l’altro, che in diversi anni di onorata presenza nel territorio, avevano sfornato provetti “tecnici della moda” che le aziende del settore abbigliamento cercavano volentieri.
Ma le buone notizie non finiscono qua. «È stato anche risolto il problema di alcune classi troppo numerose a Posada, Orgosolo, e Gairo – spiega ancora la sindacalista – Le hanno divise in due, per evitare così che ci fossero troppi alunni. In conseguenza di queste nuove tre classi, hanno nominato sei docenti in più per la scuola primaria».
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