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Scatti, organici e aggiornamento: l’autunno caldo della Gilda

la_nuova_sardegna_22_0_2014_mini.jpgIl sindacato degli insegnanti lancia le sue nuove battaglie per difendere la scuola e il corpo docente
Il coordinatore nazionale Rino Di Meglio: «Non ci convincono i nuovi strumenti di valutazione»

Scatti, organici e aggiornamento: l’autunno caldo della Gilda

di Francesco Pirisi - NUORO Il sindacato di categoria della Gilda ribadisce anche in città la contrarietà alla riforma della «buona scuola», quella impostata sulla meritocrazia, del tandem Renzi-Giannini. Contro le linee del presidente del consiglio e del ministro dell’Istruzione la Gilda ribatte che la scuola di buona qualità è quella in attività oggi, grazie all’impegno e professionalità di tanti insegnanti. L’unico elemento di soddisfazione è la fine del precariato, con la prevista assunzione entro un anno di 200mila docenti che attendono da anni la stabilizzazione.

Dissenso che anche a Nuoro sarà segnato a novembre dalle occupazioni delle scuole, fuori dall’orario delle lezioni. Il resto è una richiesta assoluta da parte della Gilda a confermare il sistema attuale, che pure è stato in discussione e contestato – dagli stessi sindacati – per i limiti negli organici, nella formazione e i problemi strutturali. Il modo del governo di metterci mano e razionalizzarlo (anche per evitare gli sprechi) non piace per nulla. La dirigenza Gilda l’ha ribadito due giorni fa a Nuoro, durante l’assemblea territoriale, guidata dal coordinatore nazionale, Rino Di Meglio, e dalla vice-coordinatrice, la nuorese Maria Domenica De Patre.

In platea all’istituto tecnico «Salvatore Satta» diversi docenti, aderenti a un’organizzazione di categoria che riunisce la metà dei 3mila docenti della provincia di Nuoro. Non piacciono prima di tutto gli scatti di carriera legati al “saper fare” e non all’anzianità di servizio, com’è avvenuto sinora.
Anche perché, in termini monetari, rischiano di tagliare 7600 euro in un anno a chi non avanzerà in graduatoria. Non piace che “il saper fare” prenda il posto del “sapere” nel giudizio sulla scuola e sui docenti.
Per Di Meglio lo sbaglio è nel mutato modo di concepire il valore della scuola e di chi vi opera: «Vogliono proporre un’attività didattica basata sulle competenze, sul sapere fare, che non sempre contempla la preparazione e soprattutto il vero sapere.
Contano le conoscenze tecniche non le competenze nelle materie fondamentali, a partire dall’italiano per andare alla matematica».

Il coordinatore nazionale Gilda pensa che alla base ci sia un equivoco: «La spersonalizzazione della figura tradizionale dell’insegnante sinora visto come colui che è in grado di trasmettere nozioni, concetti e valori agli allievi».
A non convincere poi sono gli strumenti di valutazione: «I trentenni di Renzi si sono inventati una sorta di “tessera a punti”, alla stessa stregua di quelle che danno nei supermercati: vanno avanti coloro che frequentano corsi di aggiornamento, pagati a proprie spese, e svolgono attività integrative. Solo l’ultima “voce” per salire in graduatoria è basata sull’effettivo lavoro in cattedra: ma anche qui la validità del giudizio sarà condizionata dall’assenza di un adeguato corpo ispettivo».

Riguardo agli scatti di retribuzione saranno limitati a due terzi del corpo docente e questo, a sentire Di Meglio e Maria Domenica Di Patre, nasconde la volontà del governo di ridurre ancora l’impegno finanziario per la scuola, che già ha dovuto sopportare il taglio di cattedre e autonomie. «È un’operazione offensiva per la dignità dei docenti. L’effetto sarà quello di distruggere il settore», è stata la conclusione del coordinatore ella Gilda.

L’opposizione sarà senza quartiere. Oltre alle assemblee pomeridiane negli istituti, il sindacato ha previsto una manifestazione a Firenze “a casa Renzi”. La vice-coordinatrice Maria Domenica Di Patre aggiunge che «è in preparazione l’azione giudiziaria, presso i Tar, da parte dei coordinamenti provinciali di tutta Italia per ottenere lo sblocco degli scatti di carriera dal 2013».

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