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Docenti precari: guerra contro i Cococo

La Nuova Sardegna 8 gennaio 2017Docenti precari: guerra contro i Cococo
Contratti scarsamente rispettosi dei lavoratori e del punteggio maturato
 
di Valeria Gianoglio - NUORO Da un lato, 60 docenti precari di Nuoro e provincia che hanno agguantato un posto di lavoro fino a giugno ma anziché essere pagati in base al contratto nazionale di lavoro verranno retribuiti in base ai vecchi e ormai fuori-legge Co.co.co. E senza, per giunta, la possibilità di far valere nelle graduatorie il punteggio acquisito con quel servizio.
Dall’altro, alla lista delle croniche carenze che si registrano nelle classi barbaricine ad anno scolastico ormai inoltrato, si aggiunge anche una grossa voragine nell’organico degli insegnanti di sostegno.
Sono centinaia, quelli che mancano nelle aule della provincia di Nuoro, e un migliaio in tutto nell’intera isola. E all’orizzonte non si intravedono prospettive di svolta perché né il ministero né le università fanno partire i corsi per formare i futuri docenti del settore.
Tra questioni contrattuali e problemi di organico, insomma, anche l’inizio del nuovo anno per gli insegnanti del Nuorese si presenta ricco di disagi e il sindacato Gilda, dopo averli elencati uno ad uno, si prepara a una nuova ondata di battaglie.
Uno degli ultimi oggetti del contendere è dunque un progetto lanciato dalla Regione con il nobile intento di porre un freno al fenomeno dilagante della dispersione scolastica. Il progetto si chiama “Tutti a Iscola” e prevede l’assunzione, per sei mesi, di diversi insegnanti precari di matematica e italiano, perché queste ultime sono considerate le materie dove si registrano le lacune più grandi da parte degli studenti.
I contratti vengono fatti per 323 ore complessive, e per ogni ora di lavoro gli insegnanti prendono circa 35 euro netti. Sarebbe tutto molto bello, sostengono la vicecoordinatrice nazionale della Gilda, Maria Domenica Di Patre, e il coordinatore regionale, Gianfranco Meloni, se non fosse che gli insegnanti precari e anche il personale amministrativo che verrà inserito nello stesso progetto, verranno pagati in base a contratti Co.co.co, e non in base al contratto nazionale di lavoro.
«Si tratta, dunque, di un contratto di serie B, che tra l’altro ormai non dovrebbe più esistere – sono contratti scarsamente rispettosi dei lavoratori perché li fa accedere alla contribuzione separata e non consente loro di crearsi una base solida per la pensione.
Ma non basta: un’altra grave lacuna del provvedimento regionale riguarda la spendibilità professionale dell’esperienza maturata dai docenti reclutati per il progetto “Tutti a Iscola”. Contrariamente a quanto previsto, ad esempio, in Puglia, per un progetto regionale analogo, l’accordo tra Regione e Ufficio scolastico regionale, infatti, non prevede la maturazione di un punteggio utile per la graduatoria dei docenti».
Per risolvere questa disparità i precari stanno creando un gruppo di protesta attraverso Facebook per fare pressione sulla Regione. Nel frattempo, aggiunge Maria Domenica Di Patre, «mi impegnerò anche davanti al ministero per il riconoscimento del punteggio. Serve un accordo con la Regione». E i problemi di inizio anno, per gli insegnanti del Nuorese, evidentemente non finiscono qua.
Un’altra questione irrisolta, che si trascina da diversi mesi, ormai, è il caso dei docenti di sostegno. In Sardegna, secondo i dati della Gilda, sono oltre duemila i posti di sostegno vacanti e la causa sarebbe la mancanza da tempo immemore di corsi per formare gli insegnanti specializzati nell’assistenza dei disabili.
«La Sardegna – dicono Maria Di Patre e Gianfranco Meloni – è, da dieci anni a questa parte, la Cenerentola delle regioni, con zero corsi attivati per la scuola secondaria e un solo corso per infanzia e primaria. Centinaia di docenti chiedono di potere intraprendere i percorsi formativi, ma le Università sarde restano inerti, così i pochi insegnanti specializzati vengono da fuori regione e centinaia di bambini hanno un diritto all'istruzione dimezzato.
A dicembre il ministero ha pubblicato un bando per circa 5.000 posti. Ci auguriamo che la nostra isola partecipi alla ripartizione regionale del contingente».
 
 
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l caso
Tagli in arrivo, la Barbagia perde undici pluriclassi
NUORO Non solo contratti contestati e carenze di organico, ma l’anno che è appena cominciato porterà anche diverse classi tagliate nel territorio della provincia di Nuoro. In base al piano di dimensionamento della scuola nel territorio, a partire dal prossimo settembre nel Nuorese saranno tagliate ben undici classi. Si tratta, in realtà, di pluriclassi. La mannaia calerà sulle scuole di Lulà, Lodè, Oniferi, Olzai, Ollolai, Tiana, Teti, Gadoni, Bortigali, Lei e Dualchi. E in questo quadro secondo la Gilda il vero problema è il fatto che «la Regione Sardegna non voglia darsi una legge che affronti il tema della scuola in modo sistemico. I milioni di euro che da decenni vengono spesi a pioggia per operazioni di improbabile maquillage, secondo la Gilda andrebbero destinati a diminuzione del numero di alunni per classe, immediata compensazione di ogni taglio di classi con politiche di trasporti (treni e pullman gratis per gli studenti), interventi diretti sull’organico dell’autonomia per rendere istituzionali i progetti». (v.g.)
 
 
 
 
 
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