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Piano triennale di formazione, ancora violentato il principio della contrattazione

Resoconto incontro MIUR-OOSS del 1 settembre 2016

 

burocraziaIn data 01/09/2016, alle ore 15.30, si è tenuto un incontro tra la DG personale del MIUR e le OOSS con all'odg:

Piano triennale di formazione 2016-2019.

L'Amministrazione, rappresentata dal dott. D'Amico, dirigente dell'UFFICIO VI - Formazione del personale scolastico, formazione dei dirigenti scolastici e accreditamento enti, ha chiesto alle OOSS le osservazioni nel merito della Sintesi delle linee guida del piano triennale di formazione, fornita in bozza.
In premessa è stato precisato dall'Amministrazione che l'introduzione dell'Unità formativa di 25 ore, di cui solamente 8 in presenza e le altre da svolgersi con attività di autoformazione e/o ricercazione è funzionale al graduale assolvimento dell'obbligo imposto dalla legge 107/2015.

Nel corso dell'incontro è stato chiarito che le attività di aggiornamento effettuate dai docenti nell'a.s. 2015/16 si potranno conteggiare nel trienno 2016-2019 e che la tempistica prevista sarà rivista perché pensata nel caso le linee fossero state emanate a giugno 2016.
Le OOSS hanno riconosciuto al dirigente la correttezza del metodo, oramai troppo spesso eluso dal MIUR, cioè la consegna di una bozza, la discussione e l'ascolto dei rappresentanti dei docenti, metodo che caratterizza le normali relazioni sindacali.

Rilevano però che la sintesi non è il testo completo che chiedono di avere appena sarà definito.
Nel merito tuttavia la nostra delegazione ha rilevato che la quantificazione dell'aggiornamento obbligatorio che è prevista dalle linee guida, cioè 5 unità di 25 ore ciascuna per un totale di 125 ore in tre anni, si configura come un aumento arbitrario perché non contrattualizzato, e quindi non retribuito, dell'orario di lavoro e risulta per la FGU-Gilda degli Insegnanti inaccettabile.
La stessa legge 107/2015 pur rendendo obbligatorio l'aggiornamento non impone una quantificazione oraria dello stesso, che non può che essere definito nel CCNL.
La quantificazione obbligatoria delle attività di formazione, così come prevista dalle linee guida, inoltre, limita l'autonomia delle singole istituzioni scolastiche, e in particolare dei collegi docenti, che sono chiamati a deliberare il piano di formazione della scuola.

La FGU-Gilda degli Insegnanti rileva infatti che nelle linee guida manca la necessaria attenzione agli organi collegiali che devono invece essere coinvolti nella programmazione delle attività formative.
La lettura della sintesi chiarisce che le linee guida del piano triennale di formazione sono interamente rispondenti alla logica della 107/2015 e non al CCNL.

In particolare si segnala il portfolio formativo del docente che avrebbe la finalità, in prospettiva, di contare nella "carriera" dei docenti e nell'immediato nella chiamata diretta.
Le OOSS temono inoltre che le procedure di certificazione e attestazione delle attività formative svolte e il portfolio diventino un ulteriore carico burocratico per i docenti e sottraggano altro tempo alle attività didattiche già sacrificate dalla mole di adempimenti burocratici nell'era della scuola riformata.
Per quanto riguarda le risorse le OOSS rilevano che mentre sono indicate quelle degli anni passati manca una precisa definizione di quelle disponibili per il triennio 2016-2019.

La delegazione FGU-Gilda degli Insegnanti

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